E come sono stanco della mia
vecchia vile e selvaggia terra,
come vorrei andarmene,
a nord,
dove, dicono, la gente è pulita
nobile colta libera ricca
sveglia e felice.
Allora, in congregazione, i fratelli direbbero
disapprovando: «È come l’uccello che lascia il nido
l’uomo che se ne va dal suo paese»,
mentre io, ormai lontano, me la riderei
della legge e dell’antica saggezza
di questo mio arido popolo.
Non potrò mai realizzare il sogno
e me ne starò qui fino alla morte.
Perché anch’io sono un vile e un selvaggio
ed amo in più
di disperato amore
questa mia povera
sporca triste e sventurata patria.