“La mattina li ha trovati svegli. Hanno assaporato quest’alba come
un cibo agrodolce. La maggior parte di loro ha lavorato tutta la notte
e ha pregato. A voce bassissima, ciascuno a casa sua ha intonato salmi
di lode e di ringraziamento. Hanno svuotato le brocche, frugato nei
nascondigli, rovistato nei cassetti. Tutto quello che poteva essere
utile è stato preso: i soldi, l’oro, i gioielli. Le donne hanno cucito
tasche e taschini, hanno aggiunto fodere di stame alle gonne. Hanno
impastato il pane e l’hanno deposto gli aghi, hanno spento i fuochi,
hanno chiuso i laboratori e hanno indossato i vestiti migliori che
avevano per andare a messa.
Ora prendono l’acqua benedetta e si preparano e compiere il precetto. Sparsi per il tempio, non lesinano devozioni.
Finita la Messa, sono tornati al Segell e all’Argenteria, ma nessuno si
è rimesso gli abiti da lavoro. Hanno tenuto i vestiti buoni, i vestiti
di festa, per andare a fare quattro passi. Le donne hanno preso un
fagotto con il pane in tasca, è una bella giornata, un giorno limpido
con un sole splendido per pranzare sulla riva e godersi una primavera
che sembra aver anitcipato di due settimane il calendario e promettere
soavi dolcezze. Non sono usciti insieme, ma in piccoli gruppi, alcuni
con la famiglia, altri da soli. Nessuno di loro attira l’attenzione.
Salutano i conoscenti, si chinano rispettosamente davanti ai signori di
classe elevata e baciano anche l’ametista purissima del Vescovo
incontrata casualmente davanti alla Portella, mentre torna dal Palazzo.
Il Vescovo li benedice e spettina i bambini che gli si avvicinano. I
bambini camminano accanto alle donne saltando e gridando. Sono puliti,
con il vestitino in ordine. Gli uomini, arrivati all’Orto del Re,
cercano i punti migliori per fermarsi a riposare, guardano la gente che
incontreranno sulla Riba. Indietro restano alcuni vecchi, trascinando i
passi, zoppicando, ma si sbrigano anche loro, come possono, con il
timore di non giungere in tempo; è costato molto in soldi e ancor più
in sforzi convincere gli altri ad ammetterli e qualcuno non riesce a
credere che finalmente sia venuto il momento. Sono carichi. Portano
tutto quello che hanno nelle borse cucite dentro le camicie, ben
strette con i panciotti; dentro i calzoni, con sacchetti nascosti dalle
dalle pieghe, si portano appresso le mercanzie più preziose.”
Premi Elio Vittorini 2000 al millor llibre estranger traduït a l’italià.
RIERA, Carme. Dove finisce il blu (Dins el darrer blau). Traduzione di Francesco Ardolino. &l